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Legambiente presenta il rapporto annuale di "Ecosistema Urbano":
ECOSISTEMA URBANO - Nella
classifica di Legambiente Trieste passa dal
59° al 50° posto - «Promossi i bus, male rifiuti e acqua»
- Dispersione idrica del 48%
Ottimo servizio di trasporto pubblico, percentuali di raccolta differenziata al
di sotto delle aspettative, significative perdite a livello di rete idrica. Sono
le luci e le ombre della realtà triestina messe a fuoco dal rapporto «Ecosistema
urbano 2009», l'annuale ricerca di Legambiente sulla qualità delle 103 città
capoluogo di provincia, realizzata in collaborazione con il Sole 24 ore.
Lo studio, che ha attribuito lo scettro di città più virtuosa del Paese a
Belluno, colloca la nostra città al 50° posto della classifica, in miglioramento
quindi rispetto al del 2008, anno in cui Trieste aveva guadagnato la
cinquantanovesima posizione. Ma il balzo in avanti, secondo il presidente
provinciale di Legambiente Lino Santoro, non autorizza a cantar vittoria. «È
vero, abbiamo guadagnato qualche punto ma rimaniamo sempre a metà graduatoria -
commenta -. Questo significa che Trieste non va nè avanti nè indietro.
Evidnetemente resta ancora tanta strada da fare a livello di gestione
ambientale».
Per dare le pagelle ai capoluoghi italiani, Legambiente ha utilizzato decine di
parametri: dalle quantità di anidride carbonica presente nell’aria al consumo
pro capite di acqua, dal numero di auto in circolazione ai metri quadrati di
verde a disposizione di ogni cittadino. Indicatori che, in Friuli Venezia
Giulia, hanno registrato i risultati migliori a Udine, che si piazza al 22°
posto, e a Gorizia, in 39esima posizione. Fanalino di coda è Pordenone, inserita
nella parte bassa della classifica al 62° posto.
Tornando alla realtà triestina, secondo Legambiente il punto di forza è
rappresentanti dall’efficienza del trasporto pubblico. La nostra è l’unica
grande città a superare i 300 viaggi annui per abitante a bordo di un mezzo
pubblico - per la precisione 320, in leggero calo rispetto ai 349 dell’anno
precedente. «Un dato positivo sul quale, comunque, incide l’età avanzata della
popolazione - continua Lino Santoro -. La ricerca non dice però che, a
differenza di quanto accade in altre città, da noi i bus osservano l’orario
notturno, e quindi diradano le loro corse, già dopo le 21, costringendo chi esce
la sera a prendere sempre l’auto».
Note positive riguardano anche la produzione di rifiuti solidi, 484 chili pro
capite all’anno, l’11° miglior risultato italiano. Il rovescio della medaglia è
rappresentato però dai livelli della raccolta differenziata: appena il 15,6% del
totale. Insolito, infine, il dato relativo alle perdite idriche. Secondo lo
studio, a Trieste il 48% dell’acqua complessivamente immessa nella rete non
viene consumata. «Una percentuale a dir poco allarmante - conclude Santoro -,
specie se si considera che in città paghiamo la bolletta dell’acqua più salata
di tutta la regione».
Il dato viene però contestato dal Comune. «La nostra dispersione è attorno al
38% e quindi inferiore alla media nazionale - replica l’assessore Paolo Rovis -.
La situazione, tra l’altro, è in miglioramento grazie alla progressiva
sostituzione delle vecchie condotte. Quanto ai rifiuti, non basta puntare
l’indice contro il bassi livelli di differenziata, come fa Legambiente, senza
tener conto della presenza a Trieste del termovalorizzatore».
MADDALENA REBECCA
IL PICCOLO - MARTEDI', 14 ottobre 2008
ECOSISTEMA URBANO 2009 - Qualità ambientale, a Belluno
il primato -
vedi tabella
(
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Per il secondo anno consecutivo è Belluno è la città dove si vive meglio. Si è
aggiudicata, infatti, il primo posto nella classifica Ecosistema Urbano 2009,
stilata come ogni anno da Legambiente, Sole 24 Ore e Ambiente Italia. Dopo
Belluno si piazzano Siena, Trento, Verbania e Parma. Brusco calo per Roma,
mentre il Sud continua ad arrancare. Maglia nera a Frosinone, ultima delle 103
città esaminate.
Sono i dati a confermare l'alto livello della qualità della vita a Belluno. La
città veneta, che conta circa 36 mila abitanti, ha una buona qualità dell'aria
visto che la media annuale delle polveri sottili scende da 26 a 23 microgrammi
per metro cubo, mantenendosi ampiamente nei limiti previsti dalla legge. Ottimi
i risultati sul capitolo rifiuti: raccolta differenziata al 57.4% e bassa
produzione di rifiuti. Un altro punto forte di Belluno è sicuramente quello
della mobilità che, nella cittadina veneta, fa rima con ecologia: buona
dotazione di spazio per le bici (4,6 metri per abitante), crescita costante
degli spazi vietati alle auto e un sufficiente trasporto pubblico con 76 viaggi
a testa ogni anno. Infine i bellunesi hanno, meglio di altri, capito
l'importanza della risorsa acqua. E infatti i consumi idrici sono bassi: 136
litri pro-capite.
La medaglia d'argento va invece a Siena, dove la percentuale di acque reflue
depurate arriva al 95%. Inoltre la città toscana ha aumentato gli spazi dedicati
alle bici (dai 3,51 metri quadrati per abitante ai 4,51) e quelli pedonali.
Terzo posto per Trento, a cui è stato riconosciuto il merito di aver aumentato
la raccolta differenziata, passando dal 47 al 50.3 per cento.
Nella sfida metropolitana tra Roma e Milano, la spunta il capoluogo lombardo. Un
anno fa le due metropoli erano sostanzialmente pari: Roma era al 55esimo posto
mentre Milano al 58esimo. A distanza di un anno la capitale arretra di ben 15
posizioni fermandosi alla 70esima posizione mentre Milano sale al 49esimo posto.
La città del cupolone batte quella della Madonnina solo per l'inquinamento
atmosferico. Per il resto a Milano, se si considerano la raccolta differenziata
(31% a 17%), le isole pedonali e le piste ciclabili, si vive meglio che a Roma.
In fondo alla classifica Trapani, Benevento, Catania, Ragusa e Frosinone. Nelle
città in coda alla classifica sono depurate il 70% delle acque contro una media
dell'85%, i trasporti pubblici sono carenti, la raccolta differenziata è a un
terzo della media nazionale, le zone a traffico limitato e piste ciclabili sono
quasi inesistenti, il verde pubblico non sufficiente.
La classifica mostra dunque un Mezzogiorno ancora in forte ritardo. La prima
città del Sud e delle Isole che si incontra è Cagliari che si piazza al 35esimo
posto. Napoli guadagna tre posizioni ma è ancora all'88esimo posto mentre
Palermo dall'89esima posizione scende alla 98esima. Positivo il salto di Bari
che guadagna 22 posizioni rispetto allo scorso anno e si porta al 60esimo posto.
Per il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, molti buoni risultati
sono dovuti alle virtuose politiche locali anche se queste, spesso, «sono state
fortemente penalizzate dai governi nazionali, che poco o nulla hanno investito
in infrastrutture per il trasporto pubblico e nel miglioramento delle condizioni
dei viaggiatori pendolari». E da Legambiente si fa notate che gli ultimi non
sono unicamente i più poveri, ma anche, o soprattutto, quelli che peggio curano
le loro risorse ambientali.
(L'UNITA' - LUNEDI', 13
ottobre 2008 )
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2009