Home chi e dove news agenda documenti rassegna stampa links

 

mercoledi' 25 ottobre 2006

alle ore 18.00, presso la sede del Circolo (via Donizetti, 5/a)

Assemblea annuale dei soci

1) relazione del Presidente;

2) relazione del Segretario sull'attivita' del Circolo e sul bilancio;

3) intervento del Direttore;

4) dibattito

5) congresso regionale: presentazione di eventuali mozioni

 

L'assemblea ha inizio alle 18.15 con la relazione del presidente Paolo Privitera incentrata sui progettati impianti di rigassificazione da realizzare nel golfo di Trieste.

Dalla relazione verranno estrapolate tre mozioni da presentare al prossimo congresso regionale: si parla di democrazia interna all'associazione, di autonomia regionale e di politica energetica.

Lino Santoro ha integrato l'intervento di Privitera con alcuni dettagli sul difficile rapporto intercorso con il presidente Della Seta sulla questione rigassificatori. Anche a livello regionale peraltro ci sono stati comportamenti ambigui fino ad arrivare all'articolo apparso sul Piccolo del 12 ottobre che porta le firme congiunte di Della Seta e Gobbi e che caldeggia la realizzazione di un impianto di rigassificazione nel golfo di Trieste. Il Piccolo, sia pur tardivamente (16 ottobre), ha pubblicato un intervento dello stesso Santoro che evidenziava la pericolosità di un simile impianto in prossimita' di un centro abitato. Il nostro Circolo, assieme ad altri movimenti ambientalisti, e' riuscito comunque ad influenzare il voto del Consiglio comunale di Trieste che, sui rigassificatori, ha espresso parere contrario.

Ettore Calandra ha illustrato il bilancio consuntivo 2005 e quello previsto per il 2006 che sono stati entrambi approvati.

L'intervento di Bruna Tam ha evidenziato i rischi di una prossima rivisitazione del piano regolatore comunale gia' fin troppo permissivo: nuove aree edificabili e conseguente sconvolgimento del territorio a fronte di una popolazione in calo costante da mezzo secolo.

Andrea Wehrenfennig ha quindi fatto approvare un'altra mozione per il congresso regionale relativa all'uso del social networking ai fini del miglioramento della comunicazione dal basso verso l'alto all'interno di Legambiente.

L'assemblea ha infine approvato i nominativi da inserire nel prossimo direttivo regionale che sono Lino Santoro, Andrea Wehrenfennig ed Ettore Calandra.

 

 

 

 

 

 

Relazione di Paolo Privitera all'assemblea del circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste del 25.10.2006

 La presente relazione è svolta per punti, in quanto parte di essa verrà votata dall'assemblea e portata quale mozione del circolo al congresso regionale di Legambiente.

 1) Dovendo valutare l'efficacia dell'azione del circolo nel territorio in rapporto alle principali problematiche ambientali... ritengo che il giudizio non possa essere che negativo, nel senso che, accanto ad una certa soddisfazione per l'intensità

dell'attività sociale e per la tanto agognata ed infine raggiunta stabilità economica, non va nascosta la sostanziale incapacità da parte del circolo di influire in qualche misura sulle scelte di carattere ambientale, e questo per vari motivi, tra i quali

certamente la mancanza di un reale pluralismo nell'informazione, di fatto monopolizzata, di una seria controparte con cui confrontarsi, della subordinazione di ogni scelta al mero tornaconto economico, in mancanza, di fatto, di un potere politico svincolato da esso, ma anche, purtroppo, non ultimo, il mancato sostegno, quando non la vera e propria contrapposizione, dei livelli superiori della nostra associazione...

   2) Il circolo di Trieste chiede al direttivo regionale che verrà eletto al congresso di impegnarsi ufficialmente, come del resto già era stato deciso, per la pubblicazione a tutti i livelli del testo integrale del documento approvato dal direttivo stesso in data 23 settembre 2006, che deve costituire la base di partenza per ogni azione di Legambiente del FVG sul problema della costruzione dei rigassificatori nel golfo di Trieste. In questo senso il circolo esprime profondo rammarico per il fatto che tale documento fino ad oggi sia stato non solo ignorato, ma anche smentito pubblicamente, togliendo di fatto qualsiasi valore alle decisioni prese

dall'associazione a livello regionale.

   3) Il disconoscimento nei fatti dell'autonomia di giudizio del regionale di Legambiente FVG su questioni che riguardano il territorio di competenza della regione, appare tanto più grave in quanto configura il disconoscimento, da parte dell'associazione, di quell’autonomia che la stessa Costituzione dello stato garantisce alla nostra regione, regione che già in passato ha dovuto subire le conseguenze di una svendita del suo territorio in nome delle stesse identiche motivazioni che abbiamo dovuto sentire in questa vicenda, si pensi innanzitutto alla tragedia del Vajont.

   4) Rattrista profondamente anche il fatto che la questione dei rigassificatori venga affrontata a livello nazionale senza una reale valutazione delle necessità energetiche, non in rapporto ad obbiettivi di crescita continua dei consumi, bensì di sostenibilità ambientale: non ci si discosta insomma dalle valutazioni in continuo aumento delle necessità energetiche - alla faccia dell'accordo di Kyoto ­care alle forze economiche, sindacati compresi, mentre sarebbe assolutamente necessario che un'associazione ambientalista ponesse l'accento sulla necessità di una decrescita dei consumi energetici, senza la quale anche la conversione a fonti meno inquinanti, ivi comprese persino quelle rinnovabili, non sarà sufficiente a garantire sostenibilità ambientale.

Paolo Privitera